La bella stagione è ormai iniziata e chiunque si prenda cura di un giardino sa bene che è arrivato il momento di prestare maggiore attenzione a fattori come nutrimento, luce e acqua, spesso distribuita in modo errato.

Sfatando il detto secondo cui l’erba del vicino è sempre più verde, nelle prossime righe forniremo consigli utili su come irrigare bene il prato, onde evitare sprechi o azioni che possano danneggiarlo.

Irrigare il prato: ecco gli errori più comuni

A volte l’inesperienza, altre la distrazione, ma il risultato non cambia: ti ritrovi un giardino poco rigoglioso. Una delle basi principali del giardinaggio è saper irrigare. Per ottimizzare le irrigazioni è importante non:

  • Irrigare poco e spesso: in quanto stimola uno sviluppo delle radici piuttosto superficiale. È consigliabile distribuire almeno 1cm d’acqua per turno, regolandosi anche con le temperature;
  • “Compattare” il terreno: dal momento che non consente all’acqua di penetrare e raggiungere le radici. Tieni a mente che un terreno arieggiato e smosso favorisce lo sviluppo di quest’ultime e, pertanto, anche della parte aerea;
  • Lasciare il feltro sul prato: si forma per via dei residui morti delle piante. Il non raccoglierlo significherebbe un ostacolo per gli scambi tra il terreno e l’ambiente; più precisamente, rallenta gli scambi gassosi, l’evapotraspirazione, nonché la risalita d’acqua per capillarità, impedendo inoltre l’assorbimento dell’acqua stessa da parte del terreno. Ecco perché tra le regole d’oro su come irrigare bene il prato, si raccomanda (alla fine di ogni taglio) un passaggio con i rastrello manuale a raggiera e denti flessibili;
  • Trascurare le malerbe: potrà sembrarti banale, ma queste malerbe sono più competitrici di quanto pensi, in quanto dotate di apparati radicali resistenti, estesi e profondi, in grado di “rubare” tutta l’acqua sfuggita alle radici del cotico;

Irrigare il prato quando: Gli orari giusti

Non pensare che sia superfluo fissare degli orari in cui irrigare il tuo prato. Al fine di evitare sprechi, si raccomanda di bagnare il terreno in orari serali, notturni o di mattino presto, ovvero quando il terreno stesso non è caldo. In questo modo ridurrai le perdite per evaporazione. Nei giorni di vento o dopo una pioggia è solitamente preferibile posticipare l’intervento.

Uno sguardo all’impianto automatico

L’irrigazione di un prato può avvenire manualmente o, come sempre più spesso accade, grazie all’installazione di un impianto automatico, sul quale è bene effettuare periodici controlli, soprattutto prima dell’arrivo dell’estate.

Per un corretto funzionamento è infatti importante fare delle verifiche quando questo è in funzione, senza però restare a guardare con le mani in mano.

In altre parole, osserva bene, cammina sul cotico e cerca di capire se ci sono punti raggiunti da troppa acqua o, al contrario, non vengono proprio raggiunti e su cui è quindi opportuno intervenire.

Come irrigare bene il prato? Questione di manutenzione

l di là della frequenza, di una regolare distribuzione dell’acqua e di altri piccoli accorgimenti, per irrigare bene il tuo prato, anche la manutenzione degli erogatori (tutti, nessun escluso!) vuole la sua parte.

Provvedi costantemente a pulirli e a verificarne lo stato d’usura e un buon funzionamento; smontali e trattali con un anticalcare e, se necessario, sostituiscili.

Una volta rimontati, ricordati di ripristinare il loro livello rispetto al terreno.

I trascinamenti verso il basso sono piuttosto frequenti e così la zona assegnata a un preciso erogatore potrebbe non essere coperta per come si deve, e di conseguenza danneggiarsi. Ecco perché l’importanza di questo ripristino.

È bene irrigare il prato con un tubo di gomma di qualità

Non a caso poc’anzi abbiamo detto che l’irrigazione di un terreno può avvenire mediante un apposito impianto o, per i più “tradizionali”, manualmente. In quest’ultimo caso sarà necessario fare uso di un tubo di gomma di qualità, magari rinforzata al suo interno, e che duri nel tempo.

Non essere affrettato nell’acquisto, ma assicurati di avere per le mani un prodotto resistente e consideralo come un vero e proprio attrezzo da lavoro; quindi non lasciarlo al sole, e dopo averlo usato riavvolgilo su un opportuno carrello avvolgitubo.

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